"I risultati raggiunti anche in termini patrimoniali – sottolinea Paolo Molesini, presidente di Assoreti – confermano l'importanza del ruolo assunto dalle reti di consulenza nella crescita della ricchezza finanziaria degli italiani. I clienti delle Associate che si sono affidati alla professionalita` e all'esperienza dei consulenti finanziari, dopo aver affrontato i mesi piu` difficili della pandemia, oggi vedono gli effetti della pianificazione e diversificazione degli investimenti. Un processo che non si e` mai interrotto, anche quando sarebbe potuto sembrare piu` semplice proteggere i propri risparmi mantenendoli liquidi".
RISPARMIO GESTITO – Nell'ambito del risparmio gestito – rende noto Assoreti – la valorizzazione degli OICR, sottoscritti direttamente, risulta pari a 243,3 miliardi di euro, con un'incidenza complessiva sul portafoglio pari al 32,7% (+0,6 pp a/a). La crescita espressa in termini di incidenza e` ascrivibile alle gestioni collettive aperte domiciliate all'estero che, con 215,2 miliardi, raggiungono quota 28,9% (+0,7pp a/a). La valorizzazione delle gestioni individuali si attesta a 80 miliardi, con un'incidenza in portafoglio del 10,7%. L'aumento del peso e` riconducibile alle GPF che, con 37,9 miliardi, salgono al 5,1% (0,5pp a/a), mentre le GPM, con 42,1 miliardi si mantengono stabili. Il comparto assicurativo/previdenziale vale 201,9 miliardi di euro, con un'incidenza in portafoglio del 27,1% (-0,4pp a/a). Le unit linked raggiungono 104,1 miliardi di euro ed i prodotti multi-ramo 34,6 miliardi, con un peso generale che si attesta al 18,6%. A fine mese, il contributo complessivo delle reti al patrimonio investito in OICR aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, si attesta a 431,2 miliardi di euro, con un'incidenza sul patrimonio totale investito in fondi che sale al 35,7% (patrimonio gestito pari a 1.206,4 miliardi di euro – dato provvisorio).
RISPARMIO AMMINISTRATO – Nell'ambito del risparmio amministrato – si legge nella nota dell'Associazione – la componente in titoli sale a 104,1 miliardi e rappresenta il 14% del patrimonio totale (+0,6pp a/a). Si conferma la netta prevalenza della componente azionaria, con 44,6 miliardi, seguita da titoli di debito pubblici (18,3 miliardi) e corporate (17,7 miliardi).
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